In… Tema di guerra

La mattina del 22/12 io e la mia classe siamo partiti per Rovereto insieme alle altre 3 terze per un’uscita didattica di 2 giorni. Noi eravamo sul pullman a 2 piani insieme alla 3F, dopo 4 ore di viaggio siamo arrivati a Rovereto. Scesi dal pullman abbiamo preso le nostre valigie e siamo andati in ostello a posarle nell’atrio. Usciti dall’ostello abbiamo fatto un piccolo giro per la città. Dopo aver camminato per le sue vie siamo tornati in ostello per pranzare con i panini portati da casa.

Alle 14:00 siamo usciti per recarci al museo MART. Avendo camminato a lungo eravamo stanchissimi e così ci siamo fermati all’ingresso del museo, dove c’era una fontana e sul soffitto era collocato un aereo da guerra. Qualche minuto dopo è arrivato il prof e siamo entrati al museo. Dopo un laboratorio sulla guerra e la visita guidata, siamo usciti e ci siamo fermati di nuovo all’ ingresso dove abbiamo fatto molte foto. Del museo mi sono piaciute le fotografie di una ragazza palestinese, che ha vissuto durante la guerra; nelle sue immagini rappresenta la vita  durante quel periodo e mi hanno colpito sia il coraggio della ragazza sia il messaggio che trasmettono.

Dopo una lunga camminata siamo arrivati al centro di Rovereto dove ci aspettava la guida che ci ha raccontato la storia della città e ci ha mostrato il suo centro storico. Faceva molto freddo e così ci ha portato nella chiesa di San Marco, dove ci  ha raccontato le vicende della prima Guerra Mondiale e in particolare la Vigilia di Natale, in cui i soldati francesi, tedeschi e scozzesi decisero di smettere di combattere per poco tempo.

Usciti dalla chiesa siamo tornati all’ostello per sistemarci nelle nostre camere. In stanza ero con Alessia, Karoline, Matilde, Greta e Veronica e quindi si può facilmente immaginare la confusione in quella camera. Dopo aver cenato in ostello, i prof ci hanno portati a fare un giro per la città, ma siccome faceva molto freddo, abbiamo deciso di tornare alla nostre stanze fino al giorno dopo.

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Il giorno successivo, usciti dall’ostello con le valigie, siamo andati verso il pullman, che ci ha portati sul Monte Grom, dove vi sono le trincee. Per arrivarci, abbiamo dovuto camminare a lungo per le pareti ripide del monte. La guida ha incominciato a raccontare le vicende dei soldati durante la guerra in trincea. Visitate le trincee, siamo arrivati in cima al monte, dove c’era l’osservatorio, dove i cecchini puntavano i fucili senza farsi vedere, e la Grotta dell’Angelo, dove vi era collocato un cannone. Mi sono piaciute le trincee, e mi ha colpito come la guerra veniva combattuta in esse anche durante i periodi freddi e nevosi e come i soldati vivevano in condizione pessime. Dopo aver mangiato sul monte, siamo scesi per salire sul pullman che ci ha portati all’ultima tappa: il museo della Guerra. La stessa guida delle trincee ci ha mostrato il museo e le sue armi. Vi erano cannoni, mortai, pistole e fucili, le casacche dei soldati e l’abbigliamento invernale: quando nevicava i soldati indossavano abiti pesanti di lana, che con la neve si inzuppavano di acqua gelata e per questo molti soldati potevano morire di “Piede da Trincea”. Mi è piaciuto il modellino di ferro di un mulo che trainava un cannone: mostrava che durante la guerra anche gli animali venivano sfruttati in trincea per il trasporto di vari oggetti e materiali. Usciti dal museo, siamo saliti sul pullman per tornare a casa. Nell’insieme la gita mi è piaciuta molto, stancante ma divertente e istruttiva: è stata una bella esperienza.

Arianna P., 3H

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