Nel cuore di Zibido: intervista al Sindaco

garbelli-sindacoFra le prime idee che ci sono venute nel momento in cui abbiamo iniziato il nostro laboratorio di Giornalino scolastico, c’è stata quella di essere più aderenti di quanto è avvenuto negli anni scorsi, al titolo del nostro giornale; abbiamo pensato di rimanere davvero nel cuore della scuola e nel cuore del nostro paese. Questo il motivo per cui abbiamo ritenuto opportuno avvicinarci alle istituzioni che sembrano a volte molto lontane, ma che invece ci sono più vicine di quanto potessimo immaginare.

  • Cosa faceva prima di essere Sindaco?

Lavoravo in Regione Lombardia come faccio e farò ancora sino alla pensione, nel tempo libero mi dedicavo alla tutela dell’ambiente e del territorio nelle varie associazioni presenti sul territorio e nel comune.

  • Cosa l’ha spinta a candidarsi ?

Dopo una prima esperienza di assessore alla Pubblica istruzione e cultura negli anni ‘70, nel 1997, dopo l’arrivo del Commissario Prefettizio a Zibido, nacque insieme ad altri l’idea di presentare una lista civica, con persone disponibili a darsi da fare per il proprio paese e la sua gente. Sembrava una sfida impossibile contro i grandi della politica, ma i cittadini di Zibido San Giacomo scelsero questo progetto, ed Obbiettivo Comune elesse prima Sindaco Gianmario Savoia, per due mandati, e poi il sottoscritto per i due successivi.

  • Cosa del suo incarico le piace e cosa le pesa?

La possibilità di dare una mano alle persone in difficoltà, il poter pensare a progetti e poi realizzarli, lavorare con gli altri Comuni nella tutela e valorizzazione di questo nostro territorio e del suo ambiente, sono certamente elementi che aiutano ad affrontare altri temi più pesanti che quotidianamente devono essere risolti.

Mi riferisco prima di tutto alle risorse economiche che devono essere recuperate per gestire la nostra comunità e dare i servizi necessari. Risorse che arrivano da un sistema fiscale complesso basato su imposte del Comune (su cui  può decidere) e su altre trasferite dallo Stato che purtroppo non hanno mai carattere di certezza e di volta in volta subiscono tagli continui ed ingiustificati.

  • Quale è stato il bilancio del suo primo mandato?

Nel mese di gennaio 2013 abbiamo presentato ai cittadini di Zibido San Giacomo un volumetto contenente il consuntivo del mio primo mandato, con il programma che ci eravamo impegnati a realizzare dal 2008 al 2013, quello che abbiamo realizzato e quello che non abbiamo fatto e le ragioni (ovviamente le nostre ragioni). Molte sono le cose realizzate e concluse durante quei cinque anni (Scuola materna Alessandrini, messa in sicurezza ex discarica Centopertiche, spogliatoi campo sportivo, pista ciclabile Mi-Bici, riqualificazione ex Casa del Fascio-2 lotto….ecc.) ciò che è rimasto incompiuto è ferma intenzione di portarlo a termine per ulteriormente riqualificare il nostro territorio.

  • Come è iniziato il secondo mandato?

Nel primo Consiglio Comunale dopo le elezioni amministrative del maggio 2013 abbiamo approvato le “Linee programmatiche di mandato 2013-2018” (visibili sul sito web del Comune), alcuni in quella occasione hanno parlato del libro dei sogni, per noi sono viceversa l’impegno quotidiano per attuare quei progetti in un difficile momento economico come l’attuale.

  • Ci sono progetti realizzati che le hanno dato particolari soddisfazioni?

Negli ultimi 10 anni abbiamo costruito con i Comuni vicini il progetto “Camminando sull’acqua” volto alla riqualificazione del territorio e dell’ambiente dei Comuni di Basiglio, Lacchiarella, Noviglio, Vernate, Rosate, Gaggiano, Trezzano Sul Naviglio, Buccinasco e Assago.

Abbiamo chiesto ed ottenuto finanziamenti che ci hanno permesso si realizzare piste ciclabili, forestazione di aree, riqualificazione di laghi, restauro di edifici ed altro ancora, un progetto di cui abbiamo festeggiato lo scorso anno i dieci anni di attività e che continua il suo percorso.

  • Quali progetti sono rimasti nel cassetto e le sta a cuore realizzare?

Sono diversi i progetti nel cassetto, anche perchè se ne aggiungono sempre di nuovi, ma due vorrei vederli realizzati sia per il tempo che per le risorse dedicate.

Il ponte tronco– abbiamo fatto il progetti di fattibilità, definitivo ed esecutivo (pagato dal Comune) abbiamo definito il suo finanziamento (500 mila euro il Comune, 1.500 Provincia di Milano e 1.200 Regione Lombardia). Solo noi abbiamo mantenuto i nostri impegni, e questo non è corretto, anche perché continuano ad esserci incidenti, a volte anche mortali, su una strada (ora provinciale) e e sembra che non interessi a nessuno.

La riqualificazione di Cascina Badile, una bellissima cascina con una stalla che sembra un’abbazia con colonne in granito e volte a crociera giace in cattive condizioni. Il Piano di recupero predisposto anni fa non ha mai raggiunto il suo traguardo, il degrado avanza e un bene di proprietà privata ma che interessa tutti e rischia di essere perso per sempre. Confido che il superamento della crisi che ha investito l’edilizia consenta ai privati proprietari della cascina di procedere quanto prima alla sua riqualificazione.

  • Cosa ne pensa dell’Expo 2015? Può essere utile per l’Italia? Come si prepara Zibido San Giacomo in occasione di Expo 2015?

Il tema dell’expo 2015 è “Nutrire il pianeta”, un tema impegnativo e non rinviabile, sono molti coloro che hanno fame e aumenteranno sempre di più in un mondo in cui lo spreco è di ogni giorno. Confido che dentro e fuori il contesto di expo si parli di cibo, di come produrre cibo buono e di come evitare il suo spreco, noi lo faremo, nel nostro piccolo. Il Museo Salterio –Officina del gusto e del paesaggio che stiamo ultimando e di cui è indispensabile parlarne con tutti voi, vuole essere una piccola nostra risposta. Un luogo dove valorizzare i prodotti delle nostre campagne, dove comprendere cosa significa agricoltura e la sua evoluzione, un luogo dove gustare i prodotti, parlare di alimentazione e sviluppare buone pratiche, ma anche un luogo dove conservare la memoria della nostra comunità.

  • Abbiamo saputo dell’eventuale progetto del pozzo del gas che ha smosso la cittadinanza. Quali sono i pro?  E quali i contro?

E’ stato presentato in Regione Lombardia da parte della società Apennine Energy spa il progetto per realizzare un pozzo di ricerca di gas metano dopo aver avuto la concessione da parte dello stato. La probabilità di trovare gas metano è stimata al 22%, nella realtà i pozzi di Lacchiarella e di Vernate realizzati anni fa sono risultati sterili.

Regione Lombardia ha chiesto a Provincia, Parco Sud Milano e a noi un parere.

Abbiamo informato i cittadini mettendo tutti i documenti sul sito web del Comune dedicata, abbiamo convocato due incontri pubblici, e varie sedute della Commissione Ambiente e territorio. Abbiamo posto domande a Regione Lombardia e al Ministero dello Sviluppo economico (MISE) circa alcuni aspetti prioritari, quali:

  1. fraking – ovvero la rottura delle rocce profonde per estrarre gas metano;
  2. sismicità derivante dalla perforazione;
  3. viabilità e trasporti interferiti dalla formazione del cantiere.

Abbiamo posto 47 domande al proponente Apennine per meglio capire il progetto e gli effetti che da esso ne derivano per tutti noi.

Molti sono i punti che sono stati chiariti; Regione Lombardia ha detto chiaramente che il fraking è vietato e quindi non si farà, altre domande richiedono una risposta, le abbiamo riproposte a Regione perché le consideri nella sua istruttoria e risponda per fugare ogni dubbio nel Giudizio di compatibilità ambientale che dovrà emanare.

Abbiamo anche ritenuto opportuno evidenziare che nel caso in cui il giudizio sul progetto di ricerca del gas metano sia positivo è indispensabile che gli impatti individuati siamo mitigati e compensati. Sono stati quindi segnalati nuovi interventi sulla viabilità provinciale da fare, piste e collegamenti da realizzare per maggiore sicurezza stradale, riqualificazione di are a verde e dei fontanili. Sono stati chiesti interventi di compensazione qualila formazione dell’impianto fotovoltaico sulla scuola e la copertura dei campetti polivalenti . E’ stato infine chiesto che il Piano di monitoraggio ambientale (PMA) sia governato da un Osservatorio regionale unitamente ad un Comitato tecnico scientifico locale per un sempre maggior controllo a garanzia di tutti.

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