Lo scorso settembre è cambiato il parroco di Zibido: Don Claudio è stato destinato alla parrocchia di Pessano con Bornago mentre a Zibido è arrivato Don Alessandro. Grazie a questo evento abbiamo deciso di rivolgere alcune domande ai parroci. Per ora siamo riusciti a raggiungere solo don Alessandro, del quale pubblichiamo l’intervista. Siamo in attesa di una risposta da parte di Don Claudio.
Intervista a Don Alessandro
• Puoi descriverti brevemente? Quali sono i tuoi punti di forza e quali i tuoi punti di debolezza?
Sono fondamentalmente timido, schivo e amo le cose semplici. Non voglio disturbare nessuno: piuttosto mi rimbocco le maniche e lavoro da solo. Ho un forte senso del dovere: l’impegno che mi sono assunto cerco sempre di portarlo a termine con precisione. Punti di forza: Dio mi ha regalato la vocazione di essere prete e questo mi riempie la vita dandole senso e gusto; ho tanti amici che mi vogliono bene. Tifo il Milan. Debolezze: a volte perdo la pazienza. Non sopporto il disordine. Non sono molto tecnologico: uso il pc e il cellulare, ma non sono uno “smanettone”(non so come mandarvi una mia foto con il pc). Non mi piace per niente facebook: non aprirò mai un profilo. Tifo il Milan.
• Ci racconti un po’ la tua storia?
Sono nato a Gallarate (VA) il 24 gennaio 1972. Ho due sorelle e 4 nipoti. Papà è morto nel 2011. La mamma è viva e mi vizia ancora un sacco. Sono cresciuto a Orago (VA): ho fatto l’asilo, le elementari, le scuole medie. Ho sempre frequentato con gioia l’Oratorio e la Parrocchia. Ho fatto il chierichetto e ho giocato a calcio nelle giovanili del “Milan Club Gallarate” Nel 1985 sono entrato in Seminario a Venegono Inferiore (VA): ho fatto il Liceo Classico. Poi ho frequentato per 2 anni l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per approfondire studi di pedagogia e psicologia generale. In Seminario ho studiato fino al Baccalaureato in Sacra Teologia. Ho insegnato Religione Cattolica a Somma Lombardo (VA) nella Scuola Secondaria di Primo grado. Diventato prete il 10 giugno del 2000, ho vissuto per 9 anni nella Parrocchia S.Teresa del Bambin Gesù (quartiere Gorla): ero il prete dell’Oratorio e dei campeggi, dei catechismi e degli Oratori feriali; poi sono stato a Seregno (MB) dal 2009 al 2012: ho iniziato a coordinare 3 oratori della città di Seregno e ho insegnato Religione Cattolica nella Scuola dell’Infanzia, nella Scuola Primaria, e nella Scuola Secondaria di Primo grado; Poi il Vescovo mi ha mandato a Cassino Scanasio (MI) dal 2012 al 2014: il mio compito era seguire la Parrocchia e l’Oratorio, e dare una mano alle altre Parrocchie della Città di Rozzano. Ho insegnato al CFP, Scuola Secondaria di Secondo grado. Il 4 novembre 2014 sono stato nominato Parroco in S.Giacomo di Zibido San Giacomo, in SS.Pietro e Paolo in S.Pietro Cusico in Zibido San Giacomo, e Natività di Maria vergine in Badile di Zibido San Giacomo. Ora sto cercando di capire come posso aiutare il Vescovo nell’opera che mi ha affidato.
• Cosa ti manca della tua vecchia parrocchia?
Mi manca la vicinanza degli amici: ci sentiamo…ma non ci si vede più quotidianamente. Mi manca l’equilibrio che avevo raggiunto. Ogni volta che si trasloca da un posto all’altro, occorre reimparare tutto e rimettere in ordine la “nuova casa” (ho tanti libri…e devo ancora rimetterli al loro posto: non sopporto averli in giro in disordine).
• Qual è la cosa che pensi di aver creato all’interno della tua vecchia comunità?
Mi pare di aver creato un clima sereno e collaborativo, un clima dove tutti e ciascuno si sentivano a casa e ciascuno dava il proprio contributo per il bene di tutti. Ho aiutato a diventare corresponsabili della Parrocchia e delle proposte educative.
• Come ti hanno accolto nella nuova parrocchia? Cosa hai trovato? E su cosa pensi ci sia bisogno di costruire?
Sono stato accolto con tanto affetto. Ho sentito tanto calore. Ma anche tante critiche: qui ho subito avvertito il “gioco del confronto!”: “…ma prima si faceva così…”… Ho trovato tante belle persone con occhi grandi e luminosi, persone generose e volonterose. Mi piacerebbe fare “l’Oratorio”…in tutti i sensi: costruire l’Oratorio “in muratura” e “in proposte di crescita”. Sogno un luogo con aule dove potersi incontrare e discutere della vita e imparare a vivere “buoni cristiani e onesti cittadini”; un salone dove potersi radunare, fare feste, spettacoli, eventi; una cucina per organizzare momenti conviviali; dei campi gioco per imparare, attraverso le regole del gioco, a diventare grandi.
• Cosa vorresti chiedere al vecchio parroco? E cosa vorresti dirgli?
Gli chiederei: “ma come facevi a far tutto?” Tre parrocchie, 4 chiese, una scuola dell’Infanzia da gestire, bollette e documenti da fare, persone da ascoltare, incontrare, aiutare… Gli direi: “in bocca al lupo, fratello, per la tua nuova avventura a Pessano con Bornago: che tu possa annunciare la gioia del Vangelo, sempre!”.