Imitare e riprodurre dei processi di apprendimento umano è un progetto molto difficile. Gianluca Baldassarre, coordinatore del progetto “Goal Robots”, la spiega così: “L’obiettivo è quello di arrivare a fare dei robot che sappiano imparare in modo indipendente, sperimentando e facendo esperienza esattamente come fanno i bambini piccoli, e che poi sappiano applicare le nuove capacità acquisite”. Atlas, ad esempio, è un androide in grado non solo di camminare, ma anche di afferrare e sollevare grandi pacchi.
A dire la verità i robot fanno già parte della nostra vita. In casa svolgono i lavori per noi troppo noiosi, come pulire pavimenti, aspirare la polvere, ecc…
Di recente sul mercato si possono comprare vari tipi di robot. Ve ne presentiamo alcuni.
- Buddy: aiuta in cucina, memorizza appuntamenti di lavoro, assistente personale e/o di famiglia.
- MoRo: può afferrare oggetti piccoli come una penna e pesanti fino a 1,5 kg.
- Jibo: assistente domestico capace di comprendere il linguaggio parlato.
- Kuri: con le sue telecamere fa vedere cosa succede in casa quando non ci siamo.
- Gita: veicolo autonomo per assistere le persone fuori casa, può portare carichi fino a 18 kg
- Tennibot: specializzato nella raccolta di palline sui campi da tennis.
- Airbot: aiuta i passeggeri in aeroporto.
- Yummi: adatta il suo display in modo da poter essere visto con qualsiasi postura
- Mykie: aiutante in cucina si connette agli elettrodomestici
Magari l’idea che i robot ci sostituiranno fa rabbrividire molta gente, ma noi siamo convinti che una macchina non sarà mai in grado di competere con una persona e che non sarà mai in grado di sostituirla.
Ambra, Ilaria & Francesco