Una vita straordinaria-Stephen Hawking

Stephen William Hawking è nato a Oxford l’8 gennaio 1942 dal padre scienziato Frank Hawking e da Isobel Eileen Walker.

L’ironia della sorte volle che nacque 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei e morì il 14 marzo 2018, data che si sovrappone alla nascita di Albert Einstein. Non solo, oggi il 14 marzo si festeggia la Giornata dedicata al Pi Greco, e grazie anche al suo grande contributo scientifico a ricordarlo oggi c’è anche un asteroide che porta il suo nome.

Il padre voleva che il figlio frequentasse medicina, ma il giorno del test era ammalato e comunque la famiglia non poteva permettersi di pagare le tasse scolastiche; continuò nella sua scuola, dove mostrò i primi interessamenti scientifici e studiò la matematica. Hawking cominciò la sua formazione universitaria nel 1959 all’Università di Oxford, che all’epoca non accoglieva studenti di matematica, così decise di studiare fisica e chimica. Dopo essersi laureato cominciò gli studi di dottorato nel 1962 a Cambridge, dove cominciò a manifestare difficoltà nell’uso degli arti. Quando conseguì il dottorato in fisica teorica la sua passione per lo studio lo portò a concentrarsi sul campo della relatività generale, ma in particolare sulla teoria e sulla fisica dei buchi neri.

Mentre studiava conobbe e sposò poi Jane Wayline dalla quale ebbe tre figli, la storia fu duratura, ma dopo circa 25 anni si lasciarono.

Dopo questo fatto Hawking andò a vivere con una sua infermiera, Elaine Mason, con cui si risposò.

Nel 1963 Stephen, pattinando sul ghiaccio scivolò ed ebbe difficoltà a rialzarsi. Gli fu allora diagnostica la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia neuromuscolare degenerativa, ma della quale comunque presentava i sintomi.

I dottori pensarono che la malattia lo avrebbe portato alla morte nel giro di due anni, ma non fu così, Hawking visse molto di più, grazie anche al fatto che fosse seguito da diversi infermieri che lo aiutavano persino nell’alimentazione. Ma la sua vita non fu più la stessa, cominciò ad usare un bastone e in seguito una sedia a rotelle, fortunatamente i suoi limiti fisici non interruppero mai la sua attività intellettuale e nonostante la depressione seguita dalla diagnosi continuò i suoi studi.

Nel 1971 Hawking dimostrò il primo di molti teoremi che forniscono un insieme di circostanze sufficienti per l’esistenza delle singolarità gravitazionali nello spaziotempo, provando che l’universo deve aver avuto origine grazie al Big Bang.

Nel 1974 Stephen fu nominato membro della Royal Society e tre anni dopo professore di fisica gravitazionale, dove poi ottenne il titolo nella cattedra di matematica Lucasiana che in precedenza era stata guidata da figure importanti come Isaac Newton e Paul Dirac.

Tra successi intellettuali però la sua malattia avanzava fino a immobilizzarlo. Nel 1985 ebbe una grave polmonite e venne sottoposto ad una tracheotomia che gli fece perdere la funzione vocale e lo portò a comunicare solo attraverso un sintetizzatore collegato alla sua sedia. Questo ennesimo ostacolo non riuscì comunque a demoralizzarlo perché continuò a pubblicare articoli, tenere conferenze e scrisse altri sette libri. Hawking morì nelle prime ore del mattino del 2018 all’età di 76 anni nella sua casa di Cambridge. Il giorno della sua morte la bandiera del College di Cambridge fu eretta a mezz’asta e fu firmato in suo onore un libro di condoglianze, da studenti e visitatori.  Fu ricordato anche nei Giochi Paralimpici Invernali del 2018 dal presidente Andrew Parsons attraverso un discorso conclusivo, di cui anche lui ne aveva presentata un’edizione. 

    CURIOSITÀ

  • Si pensa che Stephen Hawking avesse una forma diversa di SLA ovvero la forma atipica (di cui ha sostenuto una tesi anche lui stesso) o che si tratti di atrofia muscolare progressiva. Perchè la vita media di una persona a cui viene diagnosticata questa malattia è tra i due e i cinque anni. Più del 50% riesce a sopravvivere oltre i tre anni, il 20% ce la fa oltre i cinque anni. Da qui in poi la percentuale si abbassa notevolmente; meno del 5% vive oltre i vent’anni. Proprio per questo è sorprendente che Hawking sia vissuto, dopo che gli venne diagnosticata la SLA, per circa 53 anni!
  • Nel corso della sua carriera, lo scienziato, ha collezionato una moltitudine di premi e onorificenze. Barack Obama gli ha consegnato la medaglia presidenziale della libertà che è la più altra tra le onorificenze degli Stati Uniti. Inaspettatamente Stephen non ha ricevuto però il riconoscimento più ambito, il premio Nobel.
  • Per circa cinque anni, nei primi anni 2000, ci fu il forte sospetto che Stephen venisse maltrattato da qualcuno che si occupava di lui. La motivazione dei sospetti è perché in quel periodo accaddero fatti a svantaggio di Hawking (cadde dalla sedia a rotelle fratturandosi un braccio, presentava ecchimosi al volto, riportò alcune ustioni solari per essere rimasto a lungo seduto in giardino e aveva un taglio con un rasoio da barba). Su una segnalazione da parte della famiglia furono aperte delle indagini di polizia, principalmente su Elaine ma anche su altre infermiere, sospettando che qualcuna di loro manifestasse la sindrome di Münchausen per procura, ovvero un disturbo mentale che spinge ad arrecare danno fisico a una persona incapace di reagire. Hawking però si rifiutò di sporgere denuncia sostenendo che le lesioni fossero accidentali o provocate da distrazioni delle infermiere.
  • Nel 2008, intervenendo al cinquantesimo anniversario della Nasa, il cosmologo Hawking disse che data la vastità dell’universo è quasi certo che in altri pianeti si siano sviluppate forme di vita primordiali e che non sia da escludere che da qualche parte esistano anche esseri intelligenti. Successivamente, nel 2010, fu mandato in onda un documentario dal titolo “Into the Universe with Stephen Hawking” in cui affermò che il contatto con la vita extraterrestre potrebbe avere esiti catastrofici e se gli alieni riuscissero ad arrivare fino a noi significherebbe che hanno una tecnologia talmente avanzata da consentire la colonizzazione della Terra e la sottomissione del genere umano.
  • Nel 1975 Stephen Hawking ritenne che i buchi neri fossero “oggetti in grado di divorare tutto”. John Preskill era contrario a questa affermazione e diceva che in questo modo anche lui stesse contraddicendo la meccanica quantistica. Tra i due ci fu una scommessa e in palio un’enciclopedia sul baseball. Nel 2004 Stephen ammise in modo sportivo che sui buchi neri aveva torto e consegnò al collega l’enciclopedia.
  • A lui è stato dedicato un film: “La teoria del tutto”, è diventato un’icona pop, dove in una canzone dei Pink Floyd compare la sua voce, familiare ai fan della serie tv I Simpson, apparendo in delle puntate, e a quelli di Star Trek o anche ai partiti di The Big Bang Theory.

Alexandra I, III F

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