Madagascar: l’ isola dove nulla è uguale al resto del mondo

Ciao, questo è il nostro secondo articolo su alcune delle incredibili curiosità che ci riserva il nostro Pianeta  e speriamo che vi interessi, chissà,  come il primo:-D

Siamo appassionati della Terra, della Natura e degli esseri viventi ed è per questo che leggiamo e ci documentiamo con  particolare interesse. Ora vi raccontiamo ciò che abbiamo letto sul Madagascar e sul suo ecosistema:

I Parchi nazionali dell’Africa sono  patrimonio dell’ Unesco e “nascondono”  gelosamente  animali e piante sconosciuti. L’ isola  Madagascar, dove vivono  ben diciotto etnie diverse che parlano  una lingua dalle origini incerte,  ha vissuto per  milioni di anni un  isolamento che ha prodotto, in  questo “scoglio- continente”, un ecosistema unico. Qui rarissime specie di baobab e orchidee convivono con lemuri in via di estinzione e microscopici camaleonti, come in Jurassic Park senza dinosauri!

BAOBAB MILLENARI :

in Madagascar l’ 85 per cento della flora  comprende, fra l’ altro , centinaia di specie di orchidee e nove specie di baobab. Questi alberi maestosi, a volte vecchi di mille anni, hanno i loro “santuari” in luoghi come il Viale dei Baobab vicino a Morondava o il Parco dei Baobab vicino a Tulear. Sono tutti visitabili.

esemplare millenario

LA CORSA DELL’UOMO ALL’ ORO BLU

L’uomo ha da  sempre l’istinto di predatore e sfruttatore della Terra e anche in questa isola fa la sua parte. I “dannati della terra” in Madagascar sono donne chine su grandi setacci: immerse nel fiume fino alle ginocchia che  passano la giornata a setacciare    l’acqua fangosa per estrarne microscopici zaffiri, residui di lavorazione provenienti dagli scarti delle miniere. La loro fatica viene compensata  percependo salari da fame.

Di fronte alla costa nord-orientale si trova un’ isola con una vocazione eco-turistica : Saint Marie.

Secoli fa era un porto di pirati che, nel corso degli anni, si sono  mescolati alla gente del luogo dando origine all’etnia degli Zana-Malata. Oggi è la meta prediletta di giovani  surfisti e soprattutto di animalisti che arrivano qui per l’ avvistamento dei cetacei. Ogni anno, fra luglio e settembre, nel braccio di mare fra Saint Marie e la costa “malgascia” si può ammirare un evento spettacolare: la migrazione di balene megattere che vengono qui dall’Antartico per riprodursi.   Ma è l’ interno del paese che è il vero splendore del Madagascar, un miscuglio di 18 etnie di origine diversa, ciascuna con usi e costumi propri. A sud vivono  gli Antemoro discendenti degli Arabi e di religione islamica. Gli uomini Antemoro cacciano gli zebù e sfruttano ogni parte del corpo, la sua carne viene mangiata ed è una prelibatezza !?.Le donne Antemoro, invece, sono maestre nell’arte della carta che da loro prende il nome :”il papier Antemoro” è una raffinatissima carta realizzata con le fibre della pianta Avoha.

               

Il sorriso del Principe profumato

 Sugli altopiani centrali vivono  i Merina e i Betsilèo: sono di origine indonesiana e malese. I defunti sono investiti di importanti responsabilità sociali, le più importanti sono: mantenere unita la famiglia, deciderne le fortune e le sfortune, dare  premi e punizioni ai vivi, perpetuare usi e tradizioni e mantenere ordine nel Mondo e nel rapporto fra i vivi e la divinità  suprema: il Principe Profumato chiamato  “Andria Manitra”. Queste tradizioni sono diffuse anche fra i cristiani che costituiscono il 45 % della popolazione . La Chiesa cattolica le considera un retaggio culturale  e, come tale, le tollera anche fra i propri fedeli. Le chiese cristiane protestanti, invece, le combattono aspramente , ma invano. Noi pensiamo che sia giusto lasciarli liberi nelle loro tradizioni.

Ci sono ancora tante curiosità e notizie sul modo di vivere di queste  lontane popolazioni, ma le racconteremo nel prossimo articolo. Allora alla prossima lettura…..

 

 

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