Lettera aperta all’Italia

Cara Italia,
Ti dedico questa canzone che ho ideato tornando dal mio primo viaggio in America.
Non hai nulla da invidiare a questi grandi paesi che vediamo nei film.
Spero però che tu non ti offenda per aver risaltato i tuoi difetti, sappiamo tutti che sei bellissima ma questo serve a migliorarsi.
Cara Italia,
Ho scritto “sei la mia dolce metà” perchè è davvero così.
Tu mi hai visto nascere, mi hai cresciuto e ora che in ogni tuo angolo gridano il mio nome come posso voltarti le spalle?
Tu che sei la dimora dei miei desideri, il letto dei miei sogni.
Infinite le giornate di dolore tra le tue mura e infinite le notti di rabbia ma come potrei voltarti le spalle senza rimpianto?
Cara Italia,
Ti chiedo solo tre cose:
NON PARLARMI più di confini e non ti parlerò più con diffidenza.
NON SENTIRTI inferiore e io mi sentirò all’altezza.
NON VEDERMI come un nemico e io ti vedrò come una sorella, un’amica, una mamma.
Spero che tu possa prendere in considerazione le mie parole.
Io T.V.B Cara Italia

Ghali

Ghali Amdouni o più semplicemente Ghali, è un rapper italiano con origine tunisine, nato il 21 maggio 1993 a Milano, dove ha trascorso buona parte della sua infanzia. Egli ha dichiarato che Michael Jackson ha avuto una forte influenza sul suo stile musicale, e anche Jovanotti è uno dei suoi artisti preferiti.

Abbiamo ascoltato il brano “Cara Italia”, un singolo pubblicato il 26 gennaio 2018 dalla Sto Records. Prima della pubblicazione ufficiale, la compagnia telefonica Vodafone aveva trasmesso uno spot contenente una versione differente del brano, denominata Shake RMX. In seguito al successo del remix, Ghali ha reso disponibile il singolo per lo streaming, pubblicandolo per il download digitale nello stesso giorno ed entrando nelle stazioni radiofoniche italiane a partire dal 29 gennaio.

Ghali ha voluto dedicare il brano all’Italia, certamente con uno spirito positivo, nel tentativo di esprimere la sua gratitudine verso il Paese che lo ha accolto, ma anche con l’intenzione di sollecitare una mentalità aperta e priva di atteggiamenti razzisti verso lo straniero.

 

Riportiamo qui di seguito il testo del brano

Cara Italia

Fumo, entro, cambio faccia
Come va a finire si sa già
Devo stare attento, mannaggia
Se la metto incinta poi mia madre mi…
Perché sono ancora un bambino
Un po’ italiano, un po’ tunisino
Lei di Porto Rico, se succede per Trump è un casino
Ma che politica è questa?
Qual è la differenza tra sinistra e destra?
Cambiano i ministri ma non la minestra
Il cesso è qui a sinistra, il bagno è in fondo a destra
Dritto per la mia strada
Meglio di niente, más que nada
Vabbè, tu aspetta sotto casa
Se non piaci a mamma tu non piaci a me
Mi dici: “Lo sapevo” ma io non ci credo
Mica sono scemo
C’è chi ha la mente chiusa ed è rimasto indietro
Come al Medioevo
Il giornale ne abusa, parla dello straniero come fosse un alieno
Senza passaporto, in cerca di dinero

Io mi sento fortunato
Alla fine del giorno
Quando sono fortunato
È la fine del mondo
Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge
Fuori dal gregge, che scrive: “Scemo chi legge”

Rit.

Oh eh oh, quando il dovere mi chiama
Oh eh oh, rispondo e dico: “Son qua”
Oh eh oh, mi dici: “Ascolta tua mamma”
Oh eh oh, un, dos, tres: sono già là
Oh eh oh, quando mi dicon: “Vai a casa!”
Oh eh oh, rispondo: “Sono già qua”
Oh eh oh, io t.v.b. cara Italia
Oh eh oh, sei la mia dolce metà

Aspè, mi fischiano le orecchie
Suspense, un attimo prima del sequel
Cachet non comprende monete
Crash Bandicoot raccogli le mele
Nel mio gruppo tutti belli visi
Come un negro bello diretto a Benin City
Non spreco parole, non parlo con Siri
Felice di fare musica per ragazzini
Prima di lasciare un commento, pensa
Prima di pisciare controvento, sterza
Prima di buttare lo stipendio, aspetta
Torno a Baggio, io non me la sento senza
Shakera!
Il tuo telefono forse non prende nell’hinterland
Finiti a fare freestyle su una zattera in Darsena
La mia chat di WhatsApp sembra quella di Instagram
Amore e ambizione già dentro al mio starter pack
Prigionieri d’Azkaban fuggiti da Alcatraz
Facevamo i compiti solo per cavarcela

Io mi sento fortunato
Alla fine del giorno
Quando sono fortunato
È la fine del mondo
Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge
Fuori dal gregge, che scrive: “Scemo chi legge”

Rit.

Nel testo del singolo sono presenti molte rime e diverse assonanze. Le idee e i sentimenti sono buoni e la realizzazione è gradevole, anche se – musicalmente – piuttosto semplice (a tratti banale).

A scuola abbiamo avuto modo di parlare dell’esito del Festival di Sanremo. Certamente tra il pubblico ha prevalso il gusto per le melodie semplici e orecchiabili e, come dice il nostro prof, l’armonia da “carillon della chicco”, con accordi banali e scontati. Ovviamente il prof è un musicista professionista e ha dei gusti molto diversi dai nostri: afferma di voler ascoltare solo brani che stimolano il pensiero musicale… A lui piaceva il brano di Biondi, “per via delle armonie raffinate e ricercate e delle dissonanze interessanti”.

A noi è piaciuto il brano “Una vita in vacanza” de “Lo stato sociale”, soprattutto per la melodia orecchiabile e molto cantabile.

E voi cosa ne pensate? scriveteci le vostre osservazioni alla nostra email: ilcuoredellascuola at gmail.com

Elia & Andrea

 

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