Gino Bartali, un campione “Giusto”

Gino Bartali,  nato nel 1914 il 18 luglio a Ponte a Ema, è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1934 al 1954, vinse tre Giri d’Italia e due Tour de France, oltre a numerose altre gare tra gli anni Trenta e Cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia. In particolare, la sua vittoria Tour de France 1948, a detta di molti, contribuì a rallentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti.

La carriera di Bartali fu notevolmente condizionata dalla Seconda guerra mondiale sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori. Nel 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Diceva Bartali: “Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”.

Grazie alle sue vittorie è inserito nella classifica della Cycling Hall of Fame ed è il secondo degli italiani dopo il rivale Fausto Coppi. Soprannominato Ginetaccio, leggendaria fu proprio la rivalità con Coppi, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra, anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due.

Celebre nell’immortalare un’ intera epoca sportiva, tanto entrare nell’immaginario collettivo degli italiani, è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante l’ascesa al Col du Galibier al Tour de France.

Liam Morselli, I F

 

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