Ciao Fabrizio! Frizzi, un amico di famiglia

Aveva sessant’anni Fabrizio Frizzi quando ci ha lasciato. Era malato dall’anno scorso, però era tornato a fare televisione col solito sorriso, ogni sera, per intrattenere il suo pubblico.

Fabrizio Frizzi è morto a fine marzo e al suo funerale c’erano così tante persone! Dentro e fuori dalla Chiesa degli Artisti di Roma, amici famosi e gente comune. Perché lui era una persona gentile, un uomo forte e raffinato, forse anche un po’ diverso dai suoi colleghi: era la parte più elegante della televisione.

È stato male Fabrizio, ma aveva il grande sogno di veder crescere la sua piccola Stella, una figlia di appena quattro anni. Per questo era tornato a sorridere e proprio il suo sorriso rimarrà per sempre nel cuore di molti italiani.

Tanto tempo fa, Fabrizio ha salvato una bambina malata di leucemia, donandogli il midollo osseo: oggi quella bambina si chiama Valeria, ha trent’anni e sta per sposarsi. Valeria aveva invitato Frizzi al suo matrimonio e Fabrizio gli rispose: “Se le forze me lo consentiranno, verrò! Oggi sto bene, domani chissà”.

Fabrizio Frizzi ha preso per mano tante generazioni dal grande schermo e molte generazioni sono cresciute insieme a lui, che ci regalava un sorriso a fine giornata come uno zio o un fratello maggiore.

È raro sentirsi tristi per una persona mai conosciuta dal vivo. Oggi sono un po’ triste per Fabrizio Frizzi perché mi sembrava di conoscerlo. Come uno di famiglia. La televisione è ancora potentissima grazie anche a persone in grado di farla come lui.

La dedica su instagram di Lorenzo Jovanotti

Al suo funerale, l’amico e collega Flavio Insinna ha letto la bellissima poesia «Amicizia» dello scrittore argentino Jorge Luis Borges:

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita,
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada.
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,
in quel momento sei apparso tu…

Non sei né sopra né sotto né in mezzo,
non sei né in testa né alla fine della lista.
Non sei né il numero uno né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere io il primo, il secondo o il terzo della tua lista.
Basta che tu mi voglia come amico.
Poi ho capito che siamo veramente amici.
Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:
ho pregato e ho ringraziato Dio per te.
Grazie per essermi amico.

Rebecca I, IE

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